lunedì 5 febbraio 2018

Astronavi di plastica



Questo intercettore leggero di superficie l’ho realizzato con pezzi recuperati dai modelli di un aereo e di un carro armato. Il vessillo vagamente crucco suggerisce l’appartenenza a un regime oppressivo che mira alla conquista della Galassia.

Fantascienza è anche modellismo (e hobby, almeno per me).
Negli anni ‘70 il modellismo al cinema e in TV incantò milioni di spettatori rendendo credibili le astronavi che sfrecciavano nello spazio. A proposito, spesso non erano i modellini a muoversi durante le riprese; in realtà era la telecamera che andava loro incontro più o meno velocemente, creando l’illusione del volo.
La costruzione dei modellini avveniva in modo artigianale, utilizzando i materiali più disparati: dal legno, alla plastica, al polistirolo. E per i dettagli si cannibalizzavano i blister delle scatole di montaggio del modellismo tradizionale.
Oggi è tutto più perfetto, il computer è in grado di creare astronavi dettagliatissime, molto più realistiche dei modellini di un tempo, ma si è persa un po' la poesia. Eppure i modellini non sono andati in pensione: scultori e modellisti lavorano ancora e per primi all’oggetto che andrà in scena. Solo in seguito il computer lo assimila con scansioni 3d, lo elabora e lo porta in quell’universo parallelo fatto di bit.

Come cantavano i Queen, è una specie di magia!

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