martedì 30 giugno 2015

Un pianeta per bipedi intelligenti di Guido De Eccher


 
America, pochi anni nel futuro da oggi. Il partito Repubblicano e il partito Democratico si sono appiattiti sulle stesse posizioni, hanno addirittura cambiato i loro nomi in Partito dell’amore e Partito del cuore. È stata introdotta la legge sul catastrofismo, per cui chi protesta contro l’inquinamento ambientale rischia anni e anni di carcere.
In questo scenario distopico si muove un uomo buono, idealista e pieno di fiducia nel prossimo. È candidato alla presidenza degli Stati Uniti e se nessuno lo fermerà, forse, riuscirà a cambiare le cose.
Interessante l’accenno all’Italia, dove governa il figlio di due immigrati (padre africano e madre cinese), divenuto ricchissimo attraverso operazioni losche e per questo sotto la lente della magistratura. Proprietario di tutte le reti televisive e di tutti i giornali... quasi un déjà vu...



domenica 28 giugno 2015

Per Tsipras


Questi burocrati europei che misurano il futuro delle persone solo in base ai soldi che possono restituire mi rimangono antipatici. Non mi piace come hanno trattato la Grecia e non mi piacciono loro.
So già cosa penserà qualcuno: “Facile eh? Scrivi il tuo pensierino qui sul blog e intanto ti sei comprato casa pagando un mutuo a tasso basso grazie all’Euro! Con la Lira adesso staresti in affitto, cosa credi?”
Quel qualcuno ha ragione. Eppure non ce la faccio a sentirmi cittadino europeo, gli Stati Uniti d’Europa, in queste condizioni, restano solo un sogno. E l’Europa di oggi è una vampira che ti dissangua lentamente senza lasciarti morire.
A questo punto, il qualcuno di prima torna alla carica: “Se hai un debito devi pagarlo! I greci hanno usato soldi europei e adesso non vogliono restituirli, cosa credevano, di averli in regalo?”.
Non sono mai stato bravo in matematica e ho sempre preferito le parole perché trasmettono emozioni; i numeri, invece, sono freddi come i Daleks, assassini come Skynet!
Non capisco molto di economia, ma è chiaro che Tsipras si è trovato a governare la Grecia strangolata dai debiti contratti da altri e l’Europa gli ha imposto di affamare il suo popolo per pagare gli interessi su quei debiti. Gli “altri” che hanno causato quei debiti, che hanno accettato prestiti sapendo di non poterli restituire sono greci ma non sono il popolo, perché il popolo non ha mai avuto voce in capitolo quando si decideva del futuro della nazione. Quei bastardi che hanno deciso per il popolo sono stati governanti, sono ricchi e magari tengono i loro soldi al sicuro in banche che stanno fuori dalla Grecia e non pagheranno mai per i loro errori. Non è giusto.
Tsipras e gli uomini del suo governo hanno lottato per mesi contro la vampira, sono stati valorosi quanto lo furono gli spartani alle Termopili, ma sono rimasti da soli a combattere... e hanno perso.
Ricordiamocelo quando la stessa loro sorte toccherà a noi.