giovedì 12 aprile 2018

Steampunk




Bello lo Steampunk! L’esaltazione della meccanica, l’energia elettrica e il magnetismo utilizzati come magia, la forza vapore come sistema principale di locomozione. E soprattutto l’abbigliamento dei protagonisti, direttamente dall’epoca Vittoriana, ma con tanti dettagli che infondono curiosità:

Cilindri provvisti di ingranaggi, occhiali da saldatore e tubazioni che pendono da zaini in latta, qualcuno addirittura col comignolo.

Lo Steampunk è talmente vasto da stordirmi tutte le volte che cerco di capirci qualcosa. Eppure sono convinto che non sia importante capire, perché il suo obiettivo è stupire!

Se le battaglie aeree si combattono con improbabili aerostati a vapore invece dei soliti jet a reazione è tutta un’altra musica. E se i pistoleri duellano con armi a fiamma e i soldati, presi in prestito dalla Prima Guerra Mondiale e rigorosamente con la maschera antigas, guidano Mekka a carbone, è così per confondere il passato col futuro.

A proposito, i sue conflitti mondiali, opportunamente modificati, alimentano un altro genere spettacolarmente grafico: il Dieselpunk.

Questo genere differisce dall’altro principalmente per la forza motrice, che non è più la caldaia a vapore ma il motore a gasolio.












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