giovedì 1 marzo 2018

I Crononauti



Viaggiare nel tempo è ormai un classico della fantascienza: The Time Machine, di H. G. Wells, ispirò il film L’uomo che visse nel futuro, di George Pal. La trilogia di Ritorno al futuro, di Robert Zemeckis, mescolò viaggi temporali, avventura e comicità. La vecchia serie TV Kronos – sfida al passato ci meravigliò col suo Tunnel del tempo ipnotico.




Eppure, restando con i piedi per terra, ci rendiamo conto che l’unico modo che abbiamo per viaggiare nel tempo è tornare al passato con la nostra memoria.
Non sappiamo nemmeno se il tempo esiste, se non in termini di percezione soggettiva e di costruzione razionale.
Inoltre, anche se fosse possibile, si potrebbe tornare solo indietro, nel passato. Perché neppure il futuro esiste ancora.

E allora? Allora chi se ne frega!




Se la velocità della luce non può essere superata (lo dimostrò Albert Einstein) gli scrittori di fantascienza si sono inventati l’Iperspazio, la velocità Warp, le Porte Stellari. E per i viaggi nel tempo hanno dato il medesimo libero sfogo alla fantasia: congegni che girano su sé stessi, tunnel temporali, una splendida DeLorean alimentata da 1,21 Gigawatt e addirittura una cabina telefonica della polizia inglese per Doctor Who.



 
I viaggi nel tempo danno spesso origine a paradossi temporali.


Paradosso 1: un crononauta arriva dal futuro e incontra l’inventore della macchina del tempo, che non l’ha ancora inventata e neppure ci pensava. Gli spiega come funziona e gli fornisce i progetti di costruzione. A questo punto l’inventore inventa qualcosa che arriva dal futuro dove tutti attribuiscono a lui quella invenzione. Ma il vero inventore non esiste, è rimasto tra le pieghe del paradosso!

Paradosso 2: un crononauta torna nel 1915 e riesce a uccidere Hitler mentre questi combatte come caporale nella Prima Guerra Mondiale, in questo modo impedisce lo scoppio della Seconda e salva milioni di vite umane.

Le conseguenze possono essere imprevedibili: magari tra le vittime che ha salvato c’è un futuro dittatore terribile come Hitler, ma destinato a sottomettere l'intera umanità. Oppure la nonna del crononauta non sposerà più il nonno, perché il suo primo amore non è morto in guerra. E il crononauta non nascerà come non nascerà neppure suo padre. Entrambi svaniranno nel nulla a causa del paradosso!




I paradossi temporali possono cambiare il futuro o generare futuri alternativi (sempre nella fantasia dei creativi), eppure il classico The Time Machine incantava senza costruire intrighi particolari. E queste sono le storie sui viaggi nel tempo che più mi piacciono!

Il protagonista raggiunge un lontanissimo futuro, migliaia di anni dopo la guerra atomica. La natura ha trionfato sulle radiazioni, l'acqua è pura e la vegetazione è rigogliosa. Gli Eloi vivono tranquilli, senza lottare per procurarsi il cibo. Periodicamente suona la sirena (un tempo usata per l'allarme attacco atomico) e gli Eloi si incolonnano verso un portale che li porta nel sottosuolo. Qui li attendono i Morlock e una fine terribile.



 
Un altro ottimo film sui viaggi nel tempo è L’uomo venuto dall’impossibile, di Nicholas Meyer. In questo caso è addirittura H. G. Wells a costruire la macchina del tempo, ma Jack lo squartatore se ne impadronisce e fugge nel futuro pronto a perpetrare nuovi delitti. Lo scrittore inventore inizierà così un disperato inseguimento temporale per fermarlo.







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