domenica 25 marzo 2018

Fantascienza o filosofia?





Annientamento (Annihilation) è un film di fantascienza scritto e diretto da Alex Garland, tratto dal romanzo dello scrittore Jeff VanderMerr, vincitore del Premio Nebula per il miglior romanzo 2014 e tradotto in italiano nel 2015 da Einaudi.

Non so se il filosofo sia Garland o VanderMerr, non ho letto il libro, quindi spero che la frittata l’abbia fatta solo Garland. Anche perché si è liberamente ispirato al romanzo, quindi deve aver cambiato parecchio.

Quel che dispiace è il risultato, visto che Garland è lo sceneggiatore dell’ottimo Sunshine e ha scritto e diretto l’altrettanto ottimo Ex Macchina.

Qui, purtroppo, sembra essere impazzito!

Il suo film è troppo filosofico e dimentica volutamente le cose concrete. Parla dell’autodistruzione degli individui, è una chiara metafora sul cancro e sul suo espandersi senza possibilità di essere fermato. Ma chi voleva vedere un film di fantascienza (come me, per esempio) è ancora qui a chiedersi che fine abbia fatto la logica.

Perché scrivo queste cattiverie? Perché sono un pompiere, il meno qualificato a giudicare scrittori e registi, ma più informato di altri su come devono essere gestite le emergenze NBCR. So che la zona interessata deve essere suddivisa in Rossa (area interdetta per pericolo incombente), Arancione (area potenzialmente pericolosa) e Gialla (area non pericolosa interdetta solo ai civili). E so che si entra nelle aree contaminate con tutte le protezioni disponibili. Addirittura in presenza di raggi gamma, per i quali non ci sono protezioni, si entra a tempo, in modo da distribuire le radiazioni su più operatori e ridurre gli inevitabili danni.

In questo film, invece, si comportano tutti in modo demenziale! I militari, gli scienziati, il governo degli Stati Uniti!

Un meteorite ha impattato un faro sulla spiaggia contaminando una vasta area, si capisce dalla cappa fatta di bolle di sapone che incombe e si espande lentamente.

Che fa il governo per indagare? Da tre anni invia soldati equipaggiati con mimetica, zaino e fucile mitragliatore, che trovano ogni sorta di indizio di contaminazione extraterrestre in grado addirittura di modificare il DNA di animali e vegetali… e muoiono.

Quando un sergente, unico superstite della sua squadra, torna con evidenti problemi fisici, a qualcuno viene l’ideona: non mandiamo più uomini, mandiamo una squadra di donne, che è tutta un’altra cosa!

Possibile che a nessuno venga in mente che il faro è sulla spiaggia? Una spiaggia enorme, perfetta per atterrarci con un elicottero o sbarcarci con un mezzo anfibio, in modo da ridurre i tempi di incursione e poter indossare tute ermetiche con riserva d’aria?

Forse non è venuto in mente a nessuno perché il regista era concentrato sul dramma di Lena e Kane, sull’infedeltà di lei e sulla gelosia di lui. E sulla loro conseguente tentazione di autodistruggersi: lei per il rimorso e lui per l’amarezza della delusione.

















 

Nessun commento:

Posta un commento