mercoledì 24 gennaio 2018

Questo è un Gizmo


Perché parlare di un libro di fantascienza così vecchio? Beh, può succedere dopo una cocente delusione: torni ad amare qualcosa del passato che ti aveva lasciato un segno.

La delusione è il film Coherence – Oltre lo spazio tempo. Un film inutile, per niente coerente e girato con quella fastidiosa tecnica della telecamera instabile. Novanta minuti di vita sprecati!

Tornando al libro Questo è un Gizmo (in originale Strange Invasion) di Murray Leinster del 1958, è giusto parlarne proprio perché troppe volte capitano film girati con pochi soldi che puntano tutto su unidea e quella che hanno è debole. Il libro di Leinster invece ha un’idea fortissima che potrebbe essere sfruttata da una produzione a basso costo. Addirittura da una produzione nostrana!

La trama è semplice: i Gizmo sono creature che esistono da sempre, nessuno li ha mai visti perché sono trasparenti. Tutte le volte che qualcuno ha creduto di avere a che fare con un fantasma, quando cadevano oggetti senza motivo o sbattevano finestre, o succedevano altri eventi inspiegabili, c’era sempre un Gizmo di mezzo.

I Gizmo si nutrono dei miasmi prodotti dalla putrefazione dei corpi, per cui hanno proliferato soffocando le loro vittime con discrezione, restandoci poi sopra il tempo necessario per nutrirsi. Nessuno ci ha mai fatto caso, ma un giorno gli uomini alterano la natura con la loro tecnologia, provocando una moltiplicazione esponenziale dei Gizmo. E il fenomeno inizia a saltare agli occhi, muoiono intere mandrie di bufali e tante persone.

Il protagonista si accorge del pericolo quasi per caso, nel momento in cui i Gizmo tentano di ucciderlo. Riesce a eliminare il primo stringendolo con tutta la forza che ha e questo esplode come un palloncino, liberando una tremenda puzza nell’aria.

Che ci vuole a fare un film con dei mostri invisibili? Ci vogliono un buon regista e dei bravi attori. Qui da noi ne abbiamo da vendere, basterebbe acquisire i diritti del romanzo e avremmo già superato Coherence.

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