mercoledì 10 gennaio 2018

Fantascienza di carta


L’obiettivo, per qualsiasi scrittore alle prime armi colmo di entusiasmo e convinto di aver scritto il romanzo del secolo, è pubblicare su carta. Purtroppo questo scrittore sbatterà il grugno, come è successo a me, contro lo spietato muro della realtà e il risultato devastante sarà proprio la morte del suo entusiasmo.

Nel mondo dell’editoria ci sono quattro protagonisti che possono essere determinanti per la morte o per la vita di questa fondamentale scintilla necessaria a chi scrive: i primi tre sono differenti tipi di editore, il quarto è il lettore. Il lettore si può paragonare al consumatore che va al supermercato e compra perché ha fiducia nei prodotti del supermercato stesso. So bene che è brutto fare un paragone del genere, ma è necessario perché nella nostra società la pubblicità è il motore che muove ogni cosa, determina successi o fallimenti e funziona investendo soldi. Con tanti saluti alla cultura.

Visto che la maggior parte di noi scribacchini non avrà mai accesso al più importante fra i tre tipi di editore e cioè il mega editore galattico, quello serio e solido che pubblica con la grande distribuzione, il lettore ce lo siamo già giocato in partenza.

Restano gli altri due tipi di editore: l’editore a pagamento (EAP), che ti stampa cento o duecento libri per millecinquecento euro costringendoti a far posto in garage per stivare tutta la carta che non riuscirai neppure a regalare agli amici. E l’editore free, uno che crede in quello che fa, pubblica senza chiedere nessun contributo agli autori e corrisponde regolarmente le royalties. Questo eroe (o folle) ce la mette tutta, ma è un pesce piccolo che nuota in un mare pieno di squali!

A questo punto si torna al punto di partenza (sigh, ma dove le trovo?)

Se sei un principiante hai tanto da pedalare prima di arrivare alla meritata pubblicazione, se invece sei formato e il tuo entusiasmo non dico sia in forma smagliante, ma almeno riesca a sopravvivere ci penserà il "muro" a giustiziarlo. Ricordo che quando pubblicai Archon con Runa Editrice mi presentai in una libreria a Livorno per lasciare il materiale in visione (assolutamente non in contovendita). Ebbene, la libraia mi disse che il mio libro poteva essere un capolavoro o una schifezza, tuttavia i livornesi non l’avrebbero mai scoperto perché nessuno di loro l’avrebbe comprato. Parole sante, Dio la maledica!

Ricordo anche l’ottimo scrittore Guido de Eccher e il suo “un pianeta per bipedi intelligenti” pubblicato solo in ebook da una strana casa editrice e oggi non più disponibile. Comprai il pdf e lo lessi tutto d’un fiato in pochi giorni; il file si perse nelle budella del PC e alla fine formattai. Per fortuna in precedenza ero andato in copisteria a stamparlo di carta (convincendo lo stampatore che tentennava, temendo multe) e oggi lo tengo gelosamente sulla libreria, accanto alla trilogia della Fondazione di Asimov.

Mi spiace per il lettore che legge seguendo la pubblicità, non avrà la fortuna di leggerlo.

Alla fine di tutto questo discorso, potrebbe obiettare qualcuno, che c’entra la fantascienza? Beh, c’entra perché scrivo fantascienza e per pubblicarla su carta non ho bisogno di stampare cento o duecento copie che nessuna libreria vorrà mai esporre. Per fortuna esiste il colosso lulu.com che stampa e invia a casa anche una sola copia per volta.

Del libro che vedete qui sopra non metto il link, non desidero venderlo, l’ho addirittura arricchito con immagini interne a colori per far lievitare il prezzo ed essere sicuro che nessuno sia così pazzo da acquistarlo. Ne ho presa una copia per me e l’ho sistemata sulla libreria, accanto a Asimov e de Eccher.

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