lunedì 8 gennaio 2018

Colonizzazione del Sistema Solare


A che punto è la conquista del cosmo da parte dell’uomo? È ferma da anni e tutte le utopiche previsioni degli scrittori di fantascienza si sono rivelate errate. Nel 1968 Arthur C. Clarke immaginò che nel 1999 avremmo avuto una gigantesca stazione spaziale in orbita e una base sulla Luna (Clavius). Inoltre la più grande astronave mai realizzata, la Discovery One, sarebbe partita nel 2001 alla volta di Giove per risolvere il mistero del Monolito.

Non è successo niente di tutto questo, sono state dilapidate enormi quantità di denaro fin dai tempi della corsa allo spazio tra USA e URSS e soprattutto sono morti astronauti e cosmonauti in alcune sfortunate missioni. Alla fine l’uomo ha conquistato la Luna, ma senza stabilirci una base permanente. Negli anni settanta i russi riuscirono a mettere in orbita, dopo alcuni tentativi falliti, una serie di piccole stazioni spaziali: le Saljut. Gli americani invece piazzarono la loro stazione Skylab in orbita e riuscirono a mantenerla finché, nel 1979, finì per precipitare. Oggi per fortuna le Potenze del mondo non competono più tra loro e abbiamo una stazione spaziale internazionale, non spettacolare quanto quella del film 2001: odissea nello spazio, ma comunque imponente e soprattutto vera!

L’obiettivo successivo alla Luna, nell’immaginario collettivo, fu senz’altro Marte. Molti pensavano che ne avremmo presto calpestato il suolo come aveva fatto Neil Armstrong sul nostro satellite, ma le cose non andarono così: rischi troppo alti e tecnologia insufficiente frenarono gli enti spaziali di tutto il mondo e si preferì esplorare il sistema solare con sonde automatizzate.

Col passare del tempo le nostre avanguardie robotiche hanno raggiunto i pianeti vicini regalandoci meravigliose fotografie e un’infinità di dati, ma a che punto sono i progetti per una vera colonizzazione del sistema solare? Il primo obiettivo resta ancora Marte:


 
Il progetto Mars One prevede una colonia permanente sul pianeta rosso a partire dal 2031. Sbirciando sul sito ufficiale è facile farsi travolgere dall’entusiasmo, ma restano lati oscuri, indagini giornalistiche che ipotizzano la truffa televisiva e esperti che smontano l’intero progetto, dichiarando che i coloni potrebbero morire dopo appena 68 giorni di permanenza su Marte.




Di seguito le possibili alternative a Marte e alla Luna


Mercurio è molto simile alla Luna, non possiede atmosfera, è caldissimo nella parte esposta al Sole ma ha temperature basse e ghiaccio nei crateri delle zone perennemente in ombra. La colonia umana sarebbe posizionata proprio nelle regioni polari.

 
Venere ha condizioni estremamente ostili al suolo, temperature che rasentano i cinquecento gradi e una pressione di 92 atmosfere. Eppure l’idea sarebbe di colonizzarne il cielo costruendo città galleggianti, infatti la densa atmosfera venusiana composta principalmente di anidride carbonica sosterrebbe una ben più leggera cupola di aria respirabile.


Ci sarebbe anche la possibilità di stabilire avamposti umani sulle lune dei giganti gassosi:

Europa potrebbe ospitare una base fatta con igloo e scavata nella crosta ghiacciata per esplorare gli oceani sotterranei.

Ganimede è il satellite più grande del sistema solare e potrebbe ospitare una base degna del film Atmosfera Zero.

Anche Callisto e Titano potrebbero avere il loro avamposto e Urano potrebbe avere città fluttuanti nell’atmosfera sfruttando lo stesso procedimento pensato per Venere.

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